Discussione:Massimo (famiglia)

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Ho ripristinato la citazione dello Spreti in quanto non capisco per quale motivo sarebbe pov.--Seics (non sarebbe il caso di ...?) 18:01, 9 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Effettivamente dovevo specificare "secondo Vittorio Spreti", dovrebbe andare bene ora.--Seics (non sarebbe il caso di ...?) 18:05, 9 ott 2011 (CEST)[rispondi]
Ho fatto rb, è stato eliminato oltre allo Spreti il riferimento a Panvio--Seics (non sarebbe il caso di ...?) 18:14, 9 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Sulla più antica famiglia d'Europa[modifica wikitesto]

È risibile ritenere che non ci siano soluzioni di continuo fra una gens romana e una famiglia romana le cui notizie più antiche risalgono al medioevo. L'affidabilità dello Spreti rispetto agli storiografi contemporanei è quella che è. È noto infatti come la fortuna della famiglia Massimo ebbe origine tra il XIV e il XV secolo da una spezieria nel rione Sant'Eustachio. I Massimo avevano anche un banco di prestito a Campo de' Fiori, a cui in seguito si affiancarono l'allevamento del bestiame e il commercio. L'ingente patrimonio derivante da queste attività permise alla famiglia di stringere delle significative alleanze matrimoniali (con i Santacroce, i Mazzatosta, i Planca, gli Spannocchi, i Mattei, i Cesarini, i Colonna, ecc.). «Alcuni decenni più tardi i discendenti misero in atto un'operazione di falsificazione genealogica che faceva risalire le origini della famiglia agli illustri personaggi dell'antica Roma Valerio e Fabio Massimo» (Anna Modigliani, MASSIMO, Massimo (Massimo di Lello di Cecco), Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. LXXII). E chi è il primo che tira fuori la storia della discendenza Quinto Fabio Massimo -> Famiglia Massimo? Il Panvinio nel 1556: la tradizione risale alla seconda metà del XVI secolo, cioè all'altro ieri!
Bibliografia: Ivana Ait, Tra scienza e mercato. Gli speziali a Roma nel tardo Medioevo, Roma: Istituto Nazionale di Studi Romani, 1996, p. 20 e pp. 55-66, ISBN 8873111009; Anna Modigliani, Mercati, botteghe e spazi di commercio a Roma tra Medioevo ed età moderna, Roma: Roma nel Rinascimento, 1998, ISBN 8885913180). Poiché verosimilmente questi ultimi due titoli, come peraltro quello dello Spreti (che, per inciso, è del 1931 non del 1968!) sono consultabili solo in biblioteca, cito alcune biografie dei primi Massimo tratte dal Vol. LXXII del Dizionario Biografico degli Italiani, 2009: si tratta infatti di testi recenti, autorevoli, con ricca bibliografia, e disponibili sul web. Oltre alla citata voce su Massimo di Lello di Cecco, si può leggere quelle su

Certamente, so che era in voga nel medioevo inventarsi discendenze dai romani, ma penso che se c'è riscontro nella bibliografia ci può stare al condizionale, come c'è per tante altre famiglie (origine leggendaria). Così come ritengo utile la citazione precisa di Panvivo per chi volesse cercare nell'archivio vaticano. Comunque ho corretto, siamo perfettamente d'accordo. Detto questo ogni miglioramento/riscrittura è benvenuto.--Seics (non sarebbe il caso di ...?) 21:21, 9 ott 2011 (CEST)P.S. Hai ragione sulla data dello Spreti, mi ero basato su google books che riporta quei dati, siccome non so chi fu l'editore nel 1931 ho messo "ristampa anastasica", se tu lo sai potresti correggere.--Seics (non sarebbe il caso di ...?) 21:27, 9 ott 2011 (CEST)[rispondi]
Ho ripristinato la tua versione aggiungendo dalla mia Panvivio e "secondo Spreti è considerata la più antica d'Europa", dovrebbe andare bene così, continua pure a lavorarci, però per favore non rimuovere info sono state prese dallo Spreti che checchè se ne dica (1931 0 68 poco conta) è stato tra i più autorevoli autori araldico - genealogici di sempre.--Seics (non sarebbe il caso di ...?) 21:47, 9 ott 2011 (CEST)[rispondi]

non vi è menzione nella voce del fatto che i Massimo fossero "sopraintendenti generali delle poste pontificie" e pertanto membri ereditari della famiglia pontificia. Non so (e mi piacerebbe saperlo) da quando. Lele giannoni (msg) 12:29, 16 dic 2015 (CET)[rispondi]

Versione ripristinata[modifica wikitesto]

E' stata ripristinata la versione del 16 gen 2016 alle 19:11 di Anima della notte in quanto erano state eliminate, senza giustificazione, delle informazioni provviste di fonti bibliografiche. --SolePensoso (msg) 19:20, 2 mar 2016 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

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