File proveniente da Wikimedia Commons. Clicca per visitare la pagina originale

File:Televisore CRT, a colori, 26 pollici, da tavolo, a transistor - Museo scienza tecnologia Milano 14974.jpg

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

File originale(1 280 × 1 110 pixel, dimensione del file: 897 KB, tipo MIME: image/jpeg)

Logo di Commons
Logo di Commons
Questo file e la sua pagina di descrizione (discussione · modifica) si trovano su Wikimedia Commons (?)
televisore CRT, a colori, 26 pollici, da tavolo, a transistor - Brionvega Coro TVC 26 Monitor Pansound.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Autore
Brionvega S.a.S. (costruttore/ produttore), Lucci Roberto (designer), Orlandini Paolo (designer)
Titolo
televisore CRT, a colori, 26 pollici, da tavolo, a transistor - Brionvega Coro TVC 26 Monitor Pansound.
Descrizione
Italiano: Televisore con mobile in legno laminato color bordeaux e profili frontali in plastica grigia La parete frontale è occupata dallo schermo del cinescopio e dal cruscotto dei comandi. Il cinescopio è da 26 pollici autoprotetto con angolo di deflessione di 110°, superluminoso a fosfori pigmentati, softflash, hi focus e autoconvergente Nel cruscotto si ha anche uno sportello porta telecomando trasmittente. Sotto allo sportello si hanno i comandi per il bilanciamento e per i toni bassi, le spie luminose per indicare la ricezione di un programma bilingue, l'inserimento dell'effetto bidimensionale, la ricezione di un programma con audio stereo e una presa per cuffie. Al centro del cruscotto si ha una cassa acustica frontale protetta da una fitta rete metallica. A destra si hanno un display a Led, l'interruttore di accensione e uno sportello che nasconde un tasto di servizio, un tasto per la regolazione normale di luminosità colore contrasto e tono, i tasti per la commutazione ciclica dei programmi e dei canali, i tasti per la regolazione del colore e del volume, un deviatore per l'esclusione degli altoparlanti Sui lati del televisore si hanno gli altoparlanti con riflettori acustici apribili Il retro è in plastica nera forato per l'aerazione. Sul retro si hanno una presa DIN per il collegamento di videoregistratori, telecamere, ecc, una presa Peritelevisione per collegare qualsiasi periferica esterna e prelevare o inserire segnali video, audio e RGB, una presa d'antenna da 75 Ohm, una presa Adaptor per antenna omonima o Robot (modelli Brionvega) Da retro fuoriesce il cavo per il collegamento alla rete elettrica Il telecomando a raggi infrarossi ha tasti di accensione/spegnimento, tasti per programmi, tasti per regolazione di luminosità, contrasto, volume, colore, tasti per la sintonia e memorizzazione dei canali e dei programmi, tasti per ricezione mono/stereo e per togliere l'audio. Sono inoltre presenti tasti per la regolazione dell'orologio e l'impostazione del timer per programmazione giornaliera e i tasti per l'uso del televideo. Funziona con batteria da 9V.
Funzione

Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione a colori, sistema PALRiceveva sia canali VHF che UHF. Erano sintonizzabili 100 canali di cui 40 memorizzati su altrettanti programmi che potevano essere ricercati e memorizzati mediante ricerca automatica o chiamata diretta sia utilizzando i comandi sul televisore sia attraverso il telecomando a raggi infrarossi (memorizzazione elettronica mediante microprocessore) Poteva essere collegato direttamente con videoregistratori, telecamere, videogiochi ed altre periferiche esterne mediante la presa DIN È inoltre presente una presa Peritelevisione che consentiva di prelevare dal televisore i segnali video e audio e di entrare nel televisore con segnali video, audio, RGB.

Modalità d'uso

Si collega il televisore alla rete elettrica di alimentazione. Si accende il televisore agendo sull'apposito interruttore. Se necessario si procede con la ricerca e memorizzazione dei canali sui programmi desiderati. Se disponibile si collega l'antenna alla presa d'antenna dell'abitazione altrimenti si utilizza l'antenna interna orientandola per la migliore visualizzazione delle immagini. Si sceglie il programma desiderato. Mediante il telecomando o i comandi locali è possibile cambiare programma, modificare tono, contrasto, volume, ecc Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.

Notizie storico-critiche
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939. La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Altro grande passo avanti di questi anni sarà la nascita della televisione a colori Il primo modello di televisore a transitor fu della Sony nel 1959. Il primo televisore a transitor in Europa si ebbe nel 1962 su progetto di Marco Zanuso e Richard Sapper per la Brionvega, era il Doney 14, vincitore del Compasso d'Oro Nel 1954, negli Stati Uniti, cominciano le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa arriverà nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Le prime trasmissioni a colori italiane si avranno nel 1977 L'evoluzione tecnica principale dei primi televisori a colori risiede nella struttura del cinescopio: sullo schermo vengono depositati fosfori adatti ad emettere luci corrispondenti ai tre colori primari (rosso, verde, blu), in modo tale che per sovrapposizione additiva si possano ottenere tutti i colori. Per controllare l'eccitazione dei fosfori, il tubo catodico viene dotato di tre cannoni elettronici, uno per ciascun colore Nella seconda metà degli anni '70 si ebbe un altro passo avanti sia nel modo di rapportarsi con la TV a causa della nascita del telecomando, sia per questioni tecniche grazie all'avvento della microelettronica La Brionvega fu tra le aziende italiane più all'avanguardia in questi anni '60/ '80, grazie anche a numerosi designer che collaboravano con l'azienda. Negli anni '80 la Brionvega collabora con Lucci e Orlandini, allievi di Zanuso, che progettano televisori con particolare attenzione agli aspetti hi-tech. Due di questi modelli che ebbero molto successo sono il Coro Pansound del 1983 e il Sintesi del 1988. Il Coro Pansound era tecnologicamente avanzato soprattutto per quel che riguarda la diffusione del suono. Era infatti dotato di un subwoofer e due altoparlanti a larga banda con filtro crossover attivo Una nuova rivoluzione tecnologica del settore dei televisori sarà poi l'avvento degli schermi a cristalli liquidi che hanno consentito una riduzione dei volumi (schermi piatti, senza tubo catodico), l'alta definizione HDTV (High Definition TeleVision) con rapporto d'aspetto 16:9 e vari formati e la visione digitale attraverso i personal computer.
Data tra il 1983 e il 1985
date QS:P571,+1983-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1983-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1985-00-00T00:00:00Z/9
Tecnica/materiale legno/ laminato
Dimensioni altezza: 595 cm; larghezza: 685 cm
dimensions QS:P2048,595U174728
dimensions QS:P2049,685U174728
Peso: 39 kg
institution QS:P195,Q947082
Numero d'inventario
14974
Provenienza Società Aros
Riferimenti
  • Grob B. (1955) La televisione, Torino
  • Spazio '900 Modernariato&Design (2001) Il design di Brionvega/ The design of Brionvega, Milano
  • Carugati D.G.R. (2003) BRIONVEGA progetto l'emozione, Milano
  • Enciclopedia Televisione (2008) Enciclopedia della Televisione, Milano
  • Tv color (1983) TV COLOR CORO Monitor PANSOUND, Milano
Fonte/Fotografo Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Licenza
(Riusare questo file)
w:it:Creative Commons
attribuzione condividi allo stesso modo
Tu sei libero:
  • di condividere – di copiare, distribuire e trasmettere quest'opera
  • di modificare – di adattare l'opera
Alle seguenti condizioni:
  • attribuzione – Devi fornire i crediti appropriati, un collegamento alla licenza e indicare se sono state apportate modifiche. Puoi farlo in qualsiasi modo ragionevole, ma non in alcun modo che suggerisca che il licenziante approvi te o il tuo uso.
  • condividi allo stesso modo – Se remixi, trasformi o sviluppi il materiale, devi distribuire i tuoi contributi in base alla stessa licenza o compatibile all'originale.

Didascalie

Aggiungi una brevissima spiegazione di ciò che questo file rappresenta

Elementi ritratti in questo file

raffigura

Cronologia del file

Fare clic su un gruppo data/ora per vedere il file come si presentava nel momento indicato.

Data/OraMiniaturaDimensioniUtenteCommento
attuale10:20, 21 mag 2016Miniatura della versione delle 10:20, 21 mag 20161 280 × 1 110 (897 KB)Federico Leva (WMIT){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | BIB3D = 2003 | RSR1 = Brenni, Paolo | NSC = L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completament...

La seguente pagina usa questo file: